lunedì 20 dicembre 2010

Bruciore. Interno, al petto, un pò come quelle immaginette di Cristo con le fiamme al cuore.
Forse perchè è sera, forse perchè ho bisogno di allontanarmi da questo schermo e da questo cellulare.
Forse ho bisogno di avere l'alibi del Natale, dei parenti, per non esserne vicino, condizionato.
Mi spiace che tu non mi abbia scritto prima, non mi è dispiaciuto tutto il giorno e mi dispiace tutto ora.
Sono complicato al limite della tua più profonda sega mentale.
Sguazzo e nelle parole mi proteggo, nei silenzi ferisco, nei ritorni stronco.
Non voglio tu mi dica di lui, se non so non me ne ricordo, se non me ne ricordo non s'accende il cuore come un'abatjour.

domenica 19 dicembre 2010

zedonk

Sono da sempre molto contento di essere nato mantovano con sangue pugliese.
Ognuno di voi gentili lettori ha certamente incontrato un mezzo sangue come me lungo il proprio cammino...e potrei anche scommettere si trattasse di un mezzo sangue pugliese...visto che ormai sono ovunqueee!!
Pregi del sangue terrone con nascite polentona:
poter usare il termine "terrone" con i terroni e "polentone" con i polentoni.
essere un bel moro come un terrone senza essere basso come un terrone
essere emancipato come un polentone senza essere freddo come un polentone.
Ok, ora seri pregi del sangue terrone con nascita polentona (il bel moro è vero però):
la cultura. gli usi e costumi, l'amore per la scoperta. I dialetti e i modi di dire. la capacità di analizzare la sociologia di due paesi senza rimanere inconsapevole vittima di favoritismi. la possibilità di cogliere una e l'altra particolarità specifica per farla una propria caratteristica unica.
A Natale, in Puglia, la mia famiglia e i miei famigliari preparano tortelli di zucca e agnoli mantovani.
Per Natale i miei genitori regalano agli amici più cari una latta di olio pugliese.
Passatemi il concetto culinario, ma io sono fatto di tortelli e di olio, di grana e caciocavallo.
ho dietro ai miei occhi il mare del Gargano, i vigneti di mio nonno, i colori del Tavoliere delle Puglie...e il giallo del mais della Pianura Padana, ho nel cuore la storia nobile dei Gonzaga, i miei cugini giù, i miei amici su, la vista di San Severo dall'alto con le guglie dorate, l'emozione della folla festante della festa della Madonna giù, il silenzio reverenziale dei Sacri Vasi su.
Sarà presunzione ma mi sento davvero più ricco di un mio coetaneo mantovano. uno di quei ragazzi che non riesce ad andare oltre alle proprie culture perchè giudica equipollenti orecchiette e cime di rapa e il cous cous magrebino. 
Ma non è colpa sua, o almeno non completamente. E' difficile uscire da un sentimento fortemente tradizionalista per cultura, per conoscere altre realtà. A me vien facile, io ne vivo due, io ho sotto gli occhi anno dopo anno due realtà. non è colpa del sopracitato only-virgiliano perchè non è facile avere genitori intelligenti come i miei (una volta ogni tanto qualche merito concediamoglielo)...i miei ci (la sister) hanno sempre educato verso i loro usi non privandoci di quelli del posto che hanno scelto per farci nascere, Santa Lucia giù non c'è, ma loro hanno imparato tutto l'iter della favola della santa e anno per anno hanno messo in scena e fatto nostra un'usanza che non apparteneva loro. I miei genitori non hanno disimparato il loro dialetto, non hanno nascosto le loro origini negli ambienti lavorativi o nelle amicizie -in tempi in cui il "tornatevene a casa vostra" di turno era riferito ai meridionali-. La mia fortuna è bipartisan: la sacralità e il rituale della Vigilia e di tutto il Natale in Puglia sono molto sentiti, ma i miei zii non hanno mai vissuto come offensivo il nostro portare un pezzettino di Mantova con noi...
E' difficile crescere in una visione estremista e riuscire a vedere al di là delle proprie mura con curiosità e rispetto.
Mi sento ricco ad essere un mezzosangue!

sabato 11 dicembre 2010

da ascoltare senza vedere..


Ormoni in movimento fanno a pugni col mio ego,
mi taglierei una mano per avere ciò che chiedo,
mi spiego, vabbè è vero bevo, ma devo, dicevo,
ah si non hai il ragazzo? sospiro di sollievo
Ah bene quindi studi,ti mancano,tre esami e poi chiudi
immagina io e te in un letto nudi, scherzavo!
Un lapsus del momento,mi chiedevo,
ma stai col nuovo o col vecchio ordinamento?
e senti,scommetto che lavori per mantenerti,
no fammi indovinare, cameriera nei pubbetti,
e si lo so, papà e mammà sono dei tipi aperti
ti passano i soldini per il fumo ed i concerti,
e come hobby? ne hai troppi o li snobbi?
Giri per i mercatini a fare shopping?
e chiaro basta questo sennò scoppi, wow!
che bello quando ridi,ti si illuminano gli occhi!
Non capisco cosa vuoi da me,Milady
prima ti avvicini poi che fai,ti neghi!
pensi che sei furba,ma tu non mi freghi!
Troppe paranoie tu non stai piu in piedi
Il bello è che più parli e più mi gusti non fraintendere
resta qui,un altro drink stasera voglio spendere,
non te la prendere,lo so che sei moderna,
prossimo giro paghi tu, ma dai che fai stai ferma,
dicevi? pensavi al concetto della psiche?
Secondo te le donne io le chiamo solo fiche?
Te l'hanno detto le tue amiche?
Che non sopporto quelle con gli anfibi e calzamaglie a righe?
Piccina tu di me non sai niente
Io sono aperto mentalmente impegnato socialmente
da sempre controcorrente,
sono il presidente per la causa dei criceti del medioriente.
Pensavi fossi insensibile? alle ingiustizie del pianeta
io non resto impassibile, ingannarti? impossibile!
Ma andiamo via da qui, sto posto è alquanto orribile
Non capisco cosa vuoi da me,Milady
prima ti avvicini poi che fai,ti neghi!
pensi che sei furba,ma tu non mi freghi!
Troppe paranoie tu non stai piu in piedi

Ma grazie per l'invito è complimenti per la casa,
lo stappiamo questo vino o non è cosa,
Carino il cagnolino, di che razza? un bastardino
è un miscuglio, Pallino, Fuffi, come?
si chiama tafferuglio.
dicevi? sei brava anche in cucina,
vegetariana, salutista, ti alzi pure presto la mattina
ma quante cose in comune,
pensa che se fosse per me, vivrei di bacche
in riva a un fiume!
E no lascia perdere è vero niente chiacchiere
mi vedi sono nato per combattere,
io possiedo humus spessore, personalità, carattere,
come?
è stato bello apri la porta,adesso vattene.
non capisco cosa vuoi da me, mò mi cacci?
Ma dai siamo ubriachi come stracci,
uniamo i nostri corpi che si mandano messaggi,
in due parole me la dai o no? e che cazzo stacci!
Almeno quella maglia te la togli, mi invogli, ti parlerò di me
mentre ti spogli,
ma buttati nel letto che poi fidati ti sciogli eh no,
tu non hai un sassolino nel cervello hai gli scogli,
altro che imbrogli, la natura e le capanne,
ma mangiati più carne e fatti meno canne,
La tua testa sta in panne, non si inquadra,
segnati 'sto numero eh si, è un bravissimo psichiatra.
mille paranoie che fanno spavento,
è la volta che ti butto giù,
il tuo cervello è da una vita che è spento.. no, non ti riprendi più
Non capisco cosa vuoi da me, Milady
prima ti avvicini poi che fai,ti neghi!
pensi che sei furba,ma tu non mi freghi!

Troppe paranoie tu non stai piu in piedi

venerdì 3 dicembre 2010

reportage di annozero sui militanti della lega nord

integrazione e senso civico.

ciao a tutti bambini
oggi vi racconterò una storia
è la storia di un signore con una lunga barba bianca
"è babbo natale?"
no bambini, eccheppalle con sto babbo natale e i regali e i dolci e il camino...
merda la tradizione merda merda,
non è la storia di babbo natale, è la storia di un signore veneto che amava molto la sua famiglia.
questo signore amava anche la sua città, e non voleva che le persone estranee dalla sua bella città vi risiedessero, voleva abitarci solo lui.
"e aveva dei bambini come noi?"
non lo so, non c'entra un cazzo bambini, ascoltate senza parlare.
questo signore riteneva poco simpatici un pò tante persone..
"cosa gli avevano fatto??"
mhhhhhhhh interrompi un'altra volta la storia che ti do un pugno in mezzo agli occhi.
dicevo, gli stavano antipatiche delle persone, che non conosceva, ma lui sapeva che se le avesse conosciute gli sarebbero state sulle palle.
ho anche una foto di questo bel signore...
http://media.athesiseditrice.it/media/2010/12/239610_138451_medium.jpg

eccolo qui.
il suo nome è Littorio Aliprandi...no no scusate..Vittorio..mi son confuso.
Il signor Vittorio Aliprandi è nato e vive a Padova e, come voi bambini, si diverte a scrivere sul computer...
ecco quello che ha scritto sulla propria bacheca di facebook:
"Sti rom mi fanno proprio vomitare, quando vedo quello che fa lo storpio e che in stazione cammina normalmente vorrei prenderlo a calci"
questo signore concentrato di bontà e spirito civico in ugual proporzioni, ottenendo delle critiche alla sua frase aggiunge sapientemente:
"Sempre polemiche ma che palle, ma a uno non possono dar fastidio i rom? dobbiamo integrarci noi fargli le case mantenerli. Questi non vogliono integrarsi, rubano come attività principale e fanno figli a nastro. E nessuno di loro vuol lavorare e noi dobbiamo farci un culo cosi pagare tasse assurde. Se vogliono fare i nomadi...che vadano in campeggio come facciamo noi, che si adeguino alle nostre regole".
E' già bambini...dovete sapere che i rom sono degli esseri mutaforma, atti alla procreazione e alla sola rapina con scasso.
Essi non vivono come noi bambini, loro vivono sotto i semafori, dove si moltiplicano come i protozoi.
nascono direttamente con la mano a conchetta pronta a chiedere soldi o ad aprire cassaforti o forzieri delle navi pirate.
Perchè il messaggio non fosse fraintendibile il nostro candito ha aggiunto dei link a siti dell'estrema destra romena, che con tanto di braccia tese e croci celtiche precisano che "i rom non sono romeni" e "zingari (rom) e romeni sono due popoli dissimili".
Si ma cheppalle...ma uno non può dire quel che pensa? ma insomma se loro rubano è colpa di Vittorio? ma se loro scelgono di vivere in un accampamento e non vanno come noi nei campeggi è colpa del consigliere comunale di Padova?
già! il politically correct de noartri è un consigliere comunale e capogruppo di 'Per Padova con Marco Marin' (centrodestra)
si ma cheppalle...mo il premier può dire che le persone a L'Aquila devono far finta che le ferie siano prolungate vivendo in tenda per il terremoto e Vittorio non può dire che i rom non si adeguano a fare le vacanze come noi nei campeggi?
ingrati!
ma lo sapete voi bambini quante cose ha dovuto sopportare il povero Aliprandi?! ma lo sapete che essendo nato nel 55 ha dovuto vedere la sua povera Padoa invasa prima dai terroni, poi dai negri, dai guelfi e ora dai rom?
ma lo sapete voi cosa vuol dire vedere in continuazione sti terroni che mangiano la parmiggiana con le mani sulla scalinata del duomo? e i rom che sputano alla gente per bene sempre sulla scalinata del duomo, e i negri che vendono i braccialetti sulla scala del duomo. e i guelfi che il duomo lo vogliono riprendere tutto!?
no bambini così non va bene, è come se a scuola oltre alle poesie sul bambin gesù studiaste il significato del natale per la vostra compagna Samira, arricchendovi culturalmente di un modo di vivere diverso dal vostro. suvvia non scherziamo...se no da qui venite su tutti froci.
comunque...Vittorio Aliprandi (qui il curriculum) non è certo uno che se la manda a dire. è no.
nel 2006 aveva già pubblicato una sua furbafrase...


DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 2006/0451 DEL 25/07/2006


L’anno 2006, il giorno venticinque del mese di luglio, alle ore 13.20 presso la sede di Palazzo Moroni si è riunita la Giunta Comunale all’uopo convocata.

Presiede: Il Vice Sindaco - Claudio Sinigaglia - 

Partecipa: Il Segretario Generale - Giuseppe Contino -

LA GIUNTA COMUNALE

Su proposta scritta dell’Assessore Marco Carrai, ai sensi dell’art. 48, comma 7, dello Statuto comunale

PREMESSO che il signor Vittorio Aliprandi, nella veste di ex presidente dell’aeroporto di Padova, con lettera aperta al Gazzettino, edizione di Padova, pubblicata in data 19.04.06 in ordine alle  problematiche relative alla destinazione dell’area attualmente occupata dall’ aeroporto Allegri di Padova : “… per non parlare di Bicciato che nuota tranquillamente nella completa illegalità, sperpera senza ritegno i soldi della società e parla a vanvera per un ambiguo protagonismo …l’alleanza stretta con i comitati di affari vicini a Galan la dice lunga sulle reali intenzioni della banda che, per il bene della città, ci auguriamo che evapori presto verso altri lidi. Il Comune ha lo 0,7 % della società aeroporto e, se questo fosse un paese serio, non sarebbe nemmeno all’interno dell’amministrazione, dove ricopre ruoli illegalmente. Solo nei vecchi soviet i compagni pretendono di decidere il destino delle società private con i risultati che conosciamo. L’aeroporto, caro Bicciato, non un kolchoz sovietico, di cui forse hai nostalgia, dove, come piace a te, si impedisce alle persone di esercitare i propri diritti e le proprie libertà, in Italia c’è una costituzione !!!!”;

RITENUTO che quanto sopra dichiarato dal signor Aliprandi abbia superato i limiti propri del legittimo esercizio del  diritto di critica, trasmodando in attribuzione di fatti di particolare gravità, nonché apprezzamenti e giudizi nei confronti dell’Amministrazione in carica e di un suo componente in particolare, con effetti amplificati dalla diffusione a mezzo stampa, con conseguente grave pregiudizio per la dignità, prestigio e onorabilità dell’Amministrazione, valori tutelati sia in sede civile che  in sede penale;

RITENUTA, pertanto, appropriata ed opportuna, riservata ogni iniziativa in sede penale, la proposizione, avanti all’Autorità Giudiziaria ordinaria civile,  di azione risarcitoria nei confronti del signor Aliprandi, diretta a tutelare il prestigio, l’immagine ed il buon nome  dell’Amministrazione Comunale; 

D E L I B E R A

    di autorizzare il Sindaco, per i motivi sopra indicati, a proporre avanti al Tribunale di Padova   azione risarcitoria nei confronti del sig. Vittorio Aliprandi, incaricando a tal fine gli avvocati della Civica Avvocatura Carlo De Simoni, Alessandra Montobbio; Vincenzo Mizzoni, Marina Lotto; Paolo Bernardi, Alberto Bicocchi e Paola Munari; 

d e l i b e r a

altresì, attesa l’urgenza, l’immediata eseguibilità del presente provvedimento ai sensi dell’art. 134 del Decreto Legislativo 18.8.2000 n. 267.

Posta in votazione la suestesa proposta di deliberazione, viene approvata con voti unanimi legalmente espressi ed altresì, con voti unanimi, viene dichiarata immediatamente eseguibile.

Avete capito tutto bambini? quando uno è un pirla la razza non conta!

mercoledì 1 dicembre 2010

wilma

ogni tanto giocavamo con il suo nome...un pò insolito se si pensa a una donna anziana...a una nonna...Wilmaaaa dammi la clavaa..
mamma è rientrata alle 10 quella mattina, io ero in casa a studiare. "non ti ha detto niente Anna?" "no" "è morta nonna"
Wilma era il nome di mia nonna, mia nonna è morta una decina di giorni fà.
ci ho messo un pò a scrivere questo post. non per inezia.
avviso i lettori: il post è il frutto di più giorni di scrittura, correzione e rivisitazione. sembrerò cinico, sdolcinato, luttuoso, strano, forse apparirò irriconoscente durante le varie righe sbrodolose...ma voglio che voi sappiate che c'era un sottile legame di tacito rispetto che legava me e mia nonna. non parlo di affetto, non dovete immaginare le nonne tipo nel visualizzare la mia, parlo di un legame..sottile...fatto della distinzione di ciò che è giusto e ciò che non lo è, fatto di telefonate occulte ed esclusive, fatto di pareri fuori dai denti e di risate complici.
Dicevo, non dovete immaginare la classica nonna che ti prepara i dolci e che ti vuole per forza abbracciare..mia nonna non era mai stata mamma e per questo non aveva l'indole affettuosa. Wilma era la seconda moglie di mio nonno, non era la madre di mia madre, i fratelli Grimm avrebbero scritto matrigna...era una donna un pò bambina. Era stata abituata a vivere da figlia unica anche se aveva 6 fratelli, era abituata a vivere  da signorina e anche da sposata amava fare a volte la preziosa, imbronciarsi, attirare l'attenzione. Non ha avuto figli da mio nonno e, come ogni donna che "subentra" in un nucleo famigliare di 5 figli rimasti orfani di madre, non ha avuto subito vita facile. Un detto che mia madre ogni tanto cita recita: "è inutile...se il figlio non ti passa da li non lo senti tuo", non posso valutarne la validità sociologica ma di sicuro per nonna è stato così.
Bisogna poi necessariamente ambientare nel tempo e nello spazio la cosa per poter comprendere altre sfaccettature dei suoi comportamenti...siamo nel sud..e stiamo parlando di una donna ultra 70enne.
Nonna mi aveva "rimproverato" in una delle ultime volte che l'ho vista di non essere andato a trovarla per prima...non è sempre facile dopo un viaggio di 6 ore ricordarti di salutare la nonna prima della zia che ti ospita...per lei era una questione di etichetta..la donna più anziana della famiglia va salutata per prima nel giro di parenti che si fa ogni volta che si va in Puglia, ecco, da questo punto di vista il legame nonna-nipote non era più forte di una giustizia tutta sua. Io non mi opponevo, sono sempre stato contrario a ste etichette stupide, ma a lei faceva piacere così e a me non costava fatica in fondo accontentarla.
Mia nonna era testarda, puntigliosa e testarda. Mi ha sempre ricordato una tartaruga, ne aveva una sull'assolato balcone della casa vecchia di nonno. Che bello che era quel balcone. era grandissimo, una terrazza bianca sempre assolata, calda, piena di vasi di piante grasse. Alla morte di mio nonno quella casa venne buttata giù e con essa scomparve l'ultimo ricordo della vita di mia madre prima che si fosse traferita a Mantova. Ricordo quel balcone con gli occhi del bambino che vedeva troppo poco spesso i nonni per non provare una sorta di riverente timidezza, ricordo quel balcone come un momento di gioco sottratto all'imbarazzo del non sapere che dire o che fare in una casa che non sentivo famigliare. Nonna mi ricordava la tartaruga che aveva sul balcone. un pò per la forma del suo labbro superiore, un pò per la lentezza, e sicuramente per la capacità di infilare la testa nel guscio e disinteressarsi del mondo attorno. Col tempo questa "capacità" discutibilissima si era acutizzata..ed era diventata pure un pò dispotica. La matrice era gia nell'indole comunque. Poco tempo fa aveva litigato con mio zio, una di quelle cazzate modello "io non ti parlo più" "non mi importa" per futili motivi e tanto orgoglio...e basta, non si parlavano più...dopo anni di assidua frequentazione..mio zio aveva le mani tra i capelli al funerale, il rimorso.
A nonna piacevo, piacevo in quanto figlio di mia madre perchè stimava mia madre ma le piacevo anche perchè ragazzo assennato, educato e pure un pò stronzo. A nonna piacevo anche perchè ho sempre avuto la corporatura di mio nonno, le ricordavo nonno. A nonna piacevo perchè ero l'unico nipote che si era iscritto a un'università.
Parlavamo di nascosto io e lei, più di una volta si è confidata, mi chiedeva cosa doveva fare in determinati casi, come secondo me avrebbe dovuto gestire un affare di economia, come si sarebbe dovuta comportare verso un nipote che a suo dire le aveva fatto uno sgarbo, si trovava bene quando veniva a Mantova.

Ogni Natale mi chiamava a casa sua il giorno della Vigilia a preparare per lei i pacchetti regalo che avrebbe poi distribuito. il tempismo non è mai stato un suo forte e nel casino generale io dovevo lasciare tutto e dedicarmi a lei e ai pacchetti (tra cui il mio) per almeno un'ora. Una vecchia, casalinga, "cazzo ne hai di tempo per fare i pacchetti" dicevamo tutti, proprio adesso che dobbiamo venirti a prendere per cena, tra cibo da preparare, posti a sedere a tavola da allestire, casino, bambini, saluti dei parenti...? tutti gli anni.
Prima di lasciare la Puglia con la macchina stracolma lei ci doveva dare una o due cose, mi faceva le mandorle con lo zucchero attorno.
Penso che la lontananza attutisca i colpi, mia nonna è morta e non avendo nemmeno partecipato ai funerali è come se non fosse mai successo. Può capitare che un mio cugino debba mettersi il gesso, ma passa talmente tanto tempo a volte durante l'anno da una volta che lo vedo e la seguente che la frattura guarisce e per me quassù è come se non fosse mai successa. Così è con nonna; non mi rendo conto che è morta. Lo riscoprirò a Natale.
Mia nonna aveva 6 fratelli. Forse uno o due sono ancora in vita. La casa in cui viveva mia nonna negli ultimi anni era stata acquistata con i soldi ricevuti dalla vendita della casa col bel terrazzo in cui abitava prima con mio nonno. Mio nonno aveva comprato quella casa quando Wilma non era ancora presente, quando c'era ancora mia nonna materna in vita. Senza un testamento l'eredità di mia nonna andrà ai 18 nipoti figli dei suoi fratelli e non ai figli e di mio nonno. Varie volte con nonna avevamo parlato del corredo che stava preparando per mia sorella, ma quella casa e il suo contenuto non ci spettano di diritto.
Da 17 anni che è morto nonno sono 17 anni che nonna passava le feste con la famiglia di nonno, con noi.
Wilma si ricordava tutte le date a memoria. Si ricordava cosa aveva mangiato al matrimonio di tizio e cosa caio aveva regalato a tizio. Era golosissima e diabetica.
Aveva da tempo comprato lo spazio funerario sotto la tomba di nonno, era inquietante vedere la lapide pronta...ma i posti scarseggiano...è un business. Aveva preparato anche il vestito per essere sepolta. Un vestito elegante, ma anche con qualche paiettes.
L'ultima volta che sono andato in Puglia è stato a Maggio. terza settimana di maggio....festa patronale. Lei era in un suo periodo di depressione, non ha voluto vedermi. si è scusata tanto, per telefono, si sentiva in difetto, il dovere "istituzionale" e la voglia di vedermi c'erano, non ne dubito, ma la spinta emotiva per rendere la casa e la sua persona altrettanto "istituzionalmente" adatte a ricevere gente non era sufficientemente forte. Oggi mi rimprovero per non aver avuto l'acutezza di proporle di vederci nel bar sotto casa, ma non avrebbe accettato.
Vorrei chiudere questo post noiosissimo con un messaggio di una persona cara, che mi è arrivato il giorno dopo la scomparsa di nonna:


 Qualche giorno prima di partire per Bologna mia nonna si è sentita male, ma poi è passato. I sensi di colpa li ho avuti anche io, se fosse morta allora non mi sarei perdonato molte piccole cose. E' normale che sia così, però mi tranquillizzava l'idea di averla fatta ridere spesso, di averla fatta stare bene. quando mi parli di lei mi viene in mente la foto in cui declami la poesia di Natale, non so se fosse la stessa nonna. Conoscendoti so che con te avrà fratto delle belle risate.
Pensa a questo.